Coreani di Sachalin

Coreani di Sachalin
(RU) Сахалинские корейцы
(KO) 사할린 한인
(JA) 在樺コリアン
Nelli Kim, qui ai giochi olimpici giovanili estivi del 2018, una dei maggiori esponenti della diaspora coreana a Sachalin[1]
 
Luogo d'origineCorea unificata (bandiera) Corea
Popolazioneoltre 55 000[2]
Linguacoreano, russo
ReligioneCristianesimo ortodosso russo,[3] protestantesimo[4][5]
Gruppi correlatiKoryo-saram
Distribuzione
Russia (bandiera) Russia35 000[N 1][6]
Oblast' di Sachalin24 933[7]
Corea del Sud (bandiera) Corea del Sud1 500
Corea del Nord (bandiera) Corea del Nord1 000
Coreani di Sachalin
Nome coreano
Hangŭl사할린 한인
Hanja사할린 韓人
Latinizzazione rivedutaSahallin Hanin
McCune-ReischauerSahallin Han-in

I coreani di Sachalin (in coreano: 사할린 한인?, 사할린 韓人?, Sahallin HaninLR, Sahallin Han-inMR; in russo Сахалинские корейцы?, Sachalinskie Korejcy) sono un gruppo etnico di Sachalin con cittadinanza russa, discendenti dei coreani provenienti dalle province di Gyeongsang (oggi Gyeongsang Settentrionale e Gyeongsang Meridionale) e Jeolla (oggi Jeolla Settentrionale e Jeolla Meridionale) che furono deportati durante il dominio coloniale giapponese.[8]

Le prime migrazioni di coreani nell'isola di Sachalin avvennero attorno alla metà degli anni 1860, con un grande incremento a partire dagli anni 1910: l'isola, conosciuta allora come "prefettura di Karafuto", era nella sua parte meridionale sotto il dominio dei giapponesi, che obbligarono numerosi coreani a migrarvi per colmare la crescente richiesta di manodopera nelle miniere di carbone e nei depositi di legname. Successivamente, quando l'Armata Rossa occupò Sachalin, una numerosa minoranza dei residenti coreani non ebbe modo di rimpatriare e coloro che rimasero vissero in esilio per quattro decenni. Con la successiva dissoluzione dell'Unione Sovietica diversi paesi (quali Corea del Nord, Corea del Sud e Giappone) iniziarono a occuparsi del rimpatrio dei coreani di Sachalin.

A causa della diversa lingua e della storia dell'immigrazione, i coreani di Sachalin possono o meno identificarsi come Koryo-saram, altro gruppo etnico di origine coreana, con cui fanno parte della cosiddetta comunità subetnica dei "coreani post-sovietici", della quale rappresentano il gruppo meno popoloso.[9]

  1. ^ (EN) Evans, Hilary; Gjerde, Arild; Heijmans, Jeroen; Mallon, Bill; et al., Nellie Kim, su sports-reference.com (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2020).
  2. ^ (EN) Jeanyoung Lee, "Ethnic Korean Migration in Northeast Asia" (PDF), su gsti.miis.edu. URL consultato il 21 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2006).
  3. ^ (EN) "Priest of the Russian Orthodox Church became Honorable Citizen of Seoul", su orthodox.cn. URL consultato il 21 novembre 2020 (archiviato il 5 marzo 2008).
  4. ^ (EN) "22 Koreans to be repatriated from Sakhalin", su vn.vladnews.ru, 30 marzo 2004. URL consultato il 21 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2005).
  5. ^ (KO) Yi Jeong-jae, 사할린 한인의 종교와 신앙 및 의례: 유즈노사할린스크의 경우를 중심으로, su folklore.or.kr, 21 luglio 2017. URL consultato il 18 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2020).
  6. ^ Alexander I. Petrov, International Journal of Korean History Vol.8 No.1, 2008, pp. 157-158.
  7. ^ (RU) Росстат опубликовал окончательные итоги переписи 2010 года, su sakhalin.info, 11 febbraio 2013. URL consultato il 28 marzo 2021.
  8. ^ (RU) TSU (PDF), su ams.tsu.ru. URL consultato il 18 dicembre 2020 (archiviato il 9 febbraio 2019).
  9. ^ (EN) Matteo Fumagalli, Post-Soviet Koreans, su oxfordre.com, 24 febbraio 2022. URL consultato il 16 agosto 2022.


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